Il magnifico parere di N. Pardini su “La Riva Verde”

Recensione intensa, approfondita, documentata de “La Riva Verde” a firma del prof. Nazario Pardini, pubblicata sul suo blog

…Già fin dai primi accenni si può percepire il saggio uso che la scrittrice fa del paesaggio. Si apre con una scena tridimensionale, da cinemascope: “Un vento salato muggiva su Bruges. Il cielo, gessoso, incombeva sui vicoli, lambiva i possenti bastioni e le torri, incorniciando in una fredda aureola lo scuro castello del conte”. Un quadro di manzoniana memoria che riporta al simbiotico mèlange fra natura e psiche, e che fa da prodromico avvio all’avvicendamento degli interpreti principali: Greta du Glay, vecchia, vergine, folle; una specie di fattucchiera; Rose, figlia di jakob, timida di sorgente, vergine, promessa a certo Jan, al soldo di suo padre, ma innamorata di Robin Campen, di parte avversa (lavorava la robbia, il rosso)…